Spettacolo "L'Onda" - Laboratorio teatrale Il Nomentano in Scena

Martedì 3 giugno e mercoledì 4 giugno andrà in scena lo spettacolo finale del laboratorio teatrale Il Nomentano in Scena, nell'ambito del progetto Scuole Aperte.
Il martedì pomeriggio alle 18.15 la rappresentazione è aperta a tutta la comunità scolastica e non solo. La mattina del mercoledì, invece, è dedicata alle classi della scuola.
L'Onda
Lo spettacolo è un adattamento teatrale del film L'onda di Die Well (2008) ed è il culmine di un percorso laboratoriale che si è sviluppato durante tutto l'anno scolastico.
Segue un piccolo abstract:
Lo spettacolo ha alla base una storia vera, accaduta in una scuola californiana
negli anni ’60; prende spunto dal libro di Todd Strasser “Die Welle” e dall’omonima
trasposizione cinematografica che ne è stata fatta nel 2008 da Dennis Gansel.

Questo lavoro esplora come un esperimento sociale sfuggito di mano possa
trasformarsi in un inquietante esempio di totalitarismo in miniatura.

Tale esperimento fu attuato realmente nella prima settimana di aprile del 1967 con gli
studenti del secondo anno della Cubberley High School di Palo Alto (California),
dal professor Ron Jones, nel contesto di un corso di storia sulla Germania nazista.

Nel nostro adattamento, la promotrice di questo gioco sociale è una giovane
insegnante di storia, Victoria Vandenberg, la quale decide di dimostrare ai suoi
studenti come la propaganda nazista abbia potuto influenzare milioni di persone.
Avvia allora un esperimento per dare un assaggio di come doveva essere la vita nella
Germania nazista; inizia così un tragico gioco di ruolo, dalle conseguenze del tutto
imprevedibili.

La professoressa riesce a dare vita ad un movimento chiamato ”Onda”, convincendo
i suoi studenti della necessità di eliminare la democrazia. Tutti uniti sotto il
motto “Forza attraverso la disciplina, forza attraverso l’unione, forza attraverso
l’azione, forza attraverso l’orgoglio”. Questo gioco sfugge al controllo portando gli studenti a conformarsi ciecamente alle regole del gruppo e ad escludere chiunque non ne faccia parte.
Il pubblico assiste ad un’inquietante trasformazione della professoressa ma
soprattutto degli studenti che, piano piano, diventano vittime e carnefici di questo
esperimento di totalitarismo.
 
Si disvela progressivamente la grande seduzione che esercita il potere sulla natura umana, il
bisogno primordiale di sottoporsi alla guida di un capo carismatico, la vulnerabilità degli adolescenti, facilmente plasmabili da una figura autorevole, la consapevolezza che non possiamo rinunciare alla responsabilità individuale per affidarci ciecamente ad un leader.

Quello che resta allo spettatore è l’importanza di non dare nulla per scontato: la
democrazia, la libertà individuale non sono scontate.
Il teatro è un gioco di ruoli e questo spettacolo parla di un grande gioco di ruoli; non
si può mai non essere consapevoli del gioco che si gioca e abbandonare il proprio
senso critico; quello che è certo è che la storia non è un gioco.